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Società Italiana Storia dello Sport

20 gennaio 2008

 

Pour la paix en Europe

E' con vivo piacere che salutiamo la comparsa di uno studio storico sullo sport in un'eccellente pubblicazione di grande spessore storiografico e culturale ed in uscita dal dicembre scorso presso il prestigioso editore Peter Lang.
Essa s'intitola Pour la paix en Europe. For Peace in Europe. Institutions et société civile dans l'entre deux-guerres. Institutions and Civil Society between the World Wars. Come lascia presagire il titolo, si tratta di una ponderosa (656 pagine) opera che accoglie contributi di illustri studiosi, scritti in lingua francese ed in inglese onde perseguire una diffusione più ampia possibile ed ottenere un profondo impatto culturale. Le iniziatrici di questo splendido ed articolato progetto, nonché valenti curatrici dell'opera sono due ricercatrici italiane di chiara fama : Marta Petricioli, docente di storia delle relazioni internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Firenze, e Donatella Cherubini, Professore associato di Storia Contemporanea nonché docente di Storia del giornalismo alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena. Orbene, quest'opera importante e multidisciplinare che dà spazio a dettagliate e documentate analisi su istituzioni, associazioni, individui e momenti storici che hanno segnato in Europa il tormentato periodo tra le due guerre mondiali non ha mancato d'ospitare un'ampia (pp. 615-633) sezione dedicata allo sport, e curata dal nostro socio Gherardo Bonini, che ha delineato in Camaraderie and Fraternity in Sport, un quadro sufficientemente comprensivo del periodo dibattuto dall'espansione e dalla crescita vertiginosa del fenomeno olimpico fino ai foschi scenari dei Giochi berlinesi dominati dagli emblemi nazisti. In maniera dettagliata, l'analisi ha sviscerato i complessi rapporti fra l'ideologia decoubertiniana e quella poi perseguita dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO) e il loro apporto effettivo al pacifismo, ma anche il grosso impatto che ebbero, nell'Europa non sopraffatta dalle dittature nazi-fasciste, anche se guidate in parte dall'Unione Sovietica, i movimenti e le feste di massa dello sport operaio, ricche, specialmente nel primo periodo, di un profondo messaggio di pace e liberazione.
Lo studio non ha trascurato anche altri fenomeni rilevanti su scala europea, anche se quasi sconosciuti alla conoscenza storiografica italiana, come i Giochi balcanici, irlandesi o le Maccabiadi ebraiche, ma ha altresì offerto un piccolo, ma prezioso, squarcio su un'opera trascurata, anche nel campo cattolico nella quale emerse negli anni '30, e cioè la proposta di Luigi Gedda per uno sport lontano dai fasti del campionismo, in auspicato marcamento dall'ideologia fascista dominante. In conclusione, possiamo senz'altro raccomandare l'acquisizione di questa stimolante pubblicazione da parte delle università e dalle biblioteche italiane, sia per la sua importanza storiografica, sia per la presenza di uno studio scientifico sullo sport, non più negletto e peregrino nel campo generale delle scienze storiche, ma latore di un pieno titolo d'interesse quale privilegiato ed illuminante specchio della società e della civiltà.

Consigliamo l'acquisto del libro per il tramite del socio Gherardo Bonini, che consentirà all'acquirente di usufruire di uno sconto interessante.

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